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DIETE ALIMENTARI


RINGRAZIAMENTI
A cura di Monica Di Dionisio
Con la consulenza di Eugenio Del Toma
Presidente Onorario dell'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica
© Il Pensiero Scientifico Editore

CHILI DI TROPPO: COME TORNARE IN FORMA
Abbuffate conviviali, poca attività fisica e troppa sedentarietà? Nonostante i buoni propositi la nostra gola ha avuto la meglio e abbiamo esagerato con le portate, ma anche se abbiamo esitato fino ad oggi a risalire sulla bilancia è ora di fare i conti con la nostra linea.
Ma come perdere i chili di troppo che alcuni di noi hanno accumulato? Inutile ricorrere a diete esagerate e veloci, molto spesso attinte da riviste più o meno specializzate che promettono di far perdere “sette chili in sette giorni”: lo sanno bene quelli che le hanno provate, si tratta solo di un miraggio temporaneo. Sapersi alimentare correttamente invece è un’altra cosa. Ed è il miglior modo non solo per perdere i chili superflui ma anche e soprattutto per combattere e prevenire alcune malattie, come il diabete, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione. Insomma, “il cibo è per tutti noi la migliore cura”: lo diceva già il padre della medicina, Ippocrate, nel IV-V secolo a.C. e oggi lo conferma l’Organizzazione mondiale della sanità. Ma come fare ad orientarsi nel marasma di diete più o meno conosciute che imperversano ormai dappertutto?
Qualunque sia la dieta che deciderete di seguire (dalle diete iperproteiche, come la dieta a zona, alla dieta mediterranea) sarà bene fare attenzione ad alcuni consigli:
• Una dieta dovrebbe essere flessibile e rispettare i principi dietetici fondamentali;
• Affinché la dieta non vi stanchi da subito variatela il più possibile;
• Evitate di seguire diete drastiche privandovi completamente di un’intera classe di alimenti;
• Alla dieta associate sempre un’attività fisica costante.

ALIMENTI E LE GIUSTE PROPORZIONI
Esiste una dieta standard? I nutrizionisti concordano ormai sull’importanza dei tre nutrienti fondamentali, ossia proteine, grassi e carboidrati che, in percentuali diverse a seconda della dieta che si decide di seguire, devono comunque entrare a far parte della nostra alimentazione. Gli alimenti, infatti, sono formati da almeno due o da tutti e tre questi nutrienti, eccetto lo zucchero e l’olio che sono formati rispettivamente da carboidrati e da grassi. Possiamo soddisfare il bisogno di aminoacidi essenziali mangiando carne, pesce o formaggi, ma a seconda della scelta sarebbe molto diverso l’apporto di ferro, di iodio e di calcio. Quindi, l’alimentazione “ideale” deve essere sì equilibrata ma anche variata nelle scelte: anche se molti frutti sono uguali da un punto di vista calorico, quindi contengono lo stesso numero di calorie o quasi, non lo sono da un punto di vista vitaminico. Per fare un esempio le mele e i mandarini forniscono molta vitamina C ma non i carotenoidi di cui sono invece ricchi i cachi e le albicocche (assai poveri di vitamina C).
Non dimentichiamo poi l’importanza dei liquidi: l’acqua è una protagonista importantissima della nostra alimentazione e della nostra digestione. Basti pensare all’ammontare delle secrezioni che vengono prodotte e dei liquidi che vengono riassorbiti ogni giorno nel nostro intestino. Inoltre, un adeguato introito di acqua o di bevande acquose (circa 2 litri al giorno) aiuta a prevenire la stitichezza. È necessario bere molto, fin dal mattino e non soltanto durante i pasti. Una regola che vale non solo quando si è a dieta ma nella vita di tutti i giorni. Che sia acqua, tè o brodo (ma anche frutta e verdure sono ricche di acqua) sono tutti preziosi per garantire una corretta idratazione.

LE PROTEINE
La prima cosa che i nutrizionisti raccomandano, al di là delle differenti diete che si possono seguire, è di considerare la quantità di proteine contenute nella nostra abituale alimentazione. Le proteine hanno importanza in quanto contengono gli aminoacidi, definiti come i “mattoni” dell’edificio proteico. Anche se gli aminoacidi indispensabili per la costruzione proteica sono una ventina, soltanto 8 di essi (gli aminoacidi essenziali) devono essere introdotti attraverso l’alimentazione, in quanto non sono prodotti dal nostro corpo. Questi aminoacidi essenziali contengono tutti gli elementi di cui il corpo ha bisogno per produrre i rimanenti aminoacidi. Sarebbe opportuno, quindi, rifornire il nostro organismo ogni giorno di circa 1 grammo di proteine per chilogrammo di peso ideale (ossia il peso consigliabile in rapporto all’altezza, al sesso e all’età). Le proteine si trovano principalmente nelle carni (circa 22-25 grammi per 100 grammi di carne) e nel pesce (per esempio, nel merluzzo 17 grammi circa per 100 grammi), oltre che nei legumi (per esempio, nelle lenticchie secche si trovano 22-23 grammi circa di proteine per 100 grammi di prodotto), nel tofu e nelle uova (12 grammi circa per 100 grammi di prodotto). Se vogliamo riportare il discorso alla quantità di calorie, basti sapere che 1 grammo di proteina sviluppa circa 4 calorie.

FRUTTA E VERDURA
Alla base di tutte le diete e, in genere, di un corretto stile alimentare, c’è il consumo di frutta e verdura. Ma perchè dovremmo scegliere? Ossia quali sono le più indicate in questo periodo? Ci sono alcuni prodotti ortofrutticoli le cui proprietà terapeutiche sono utili per accompagnare il rientro, in salute, alla normalità dopo gli stress dei viaggi e a fronteggiare l'arrivo del freddo e del maltempo. Tra la frutta da non dimenticare ci sono le pesche, le albicocche, le ciliege e le fragole. Mentre per quanto riguarda le verdure quelle particolarmente indicate, durante l'estate, sono le melanzane, i fagiolini, le zucchine, l'insalata e le carote.
Tutte le insalate e le verdure andrebbero condite con olio d'oliva, ricco di vitamina D, e succo di limone che purifica l'organismo ed è un ottimo astringente. Le arance sono una notevole fonte di vitamina C che rafforza il sistema immunitario e aiuta a fronteggiare l'influenza, favorisce la circolazione, ossigena i tessuti e combatte i radicali liberi. Le mele per il loro modesto apporto calorico e per la prevalenza del potassio sul sodio sono capaci di svolgere un'azione antidiarroica e di regolare la colesterolemia. E ancora, le pere che oltre ad avere un buon potere saziante, contengono zuccheri semplici (come il fruttosio), fibra, molta acqua e poche calorie: sono quindi adatte per chi soffre di intestino pigro. I kiwi sono ricchi di vitamina C, fosforo e potassio e particolarmente indicati per migliorare il funzionamento dell'intestino: i semini neri in esso contenuti, infatti, ne stimolano le contrazioni.
Dalla frutta alla verdura. Quella a foglie verde scuro, come spinaci e cicoria, contiene acido folico e vitamine del gruppo B, essenziali nella formazione dei globuli rossi del sangue. I carciofi, ricchi di sodio, potassio, calcio, fosforo, ferro, proteine, vitamine ed una particolare sostanza contenuta nelle foglie e nello stelo. Le zucche e le zucchine oltre ad essere rinfrescanti, stimolano le funzioni intestinali e sono leggermente lassative. Ancora l'insalata conferisce volume e potere saziante con un apporto calorico estremamente limitato ed assicura anche un certo contributo di vitamine, calcio, fosforo e potassio. Se le carote sono ricche di vitamina A, indispensabile per la salute degli occhi e della pelle, i finocchi, risultano ottimi per combattere la nausea, la digestione difficile e la stitichezza. Infine i legumi sono una notevole fonte di carboidrati a lento assorbimento, che forniscono energia e impediscono l'accumulo di grassi.

QUANDO E COME MANGIARE
Oltre a prestare attenzione al giusto equilibrio tra i diversi nutrienti (proteine, grassi e carboidrati), è bene che i pasti vengano distribuiti nel corso della giornata (evitando di abbuffarsi alla sera solo perché si ha più tempo!) e soprattutto che a ogni pasto, e spuntino, si dedichi il giusto tempo. I nutrizionisti sconsigliano infatti di mangiare un panino frettolosamente davanti allo schermo di un computer o di leggere il giornale mentre si mangia. Se si mangia lentamente e rilassati, la masticazione è più adeguata, le secrezioni digestive si formano in giusta misura e si mescolano al cibo in modo e tempi ottimali, il transito del cibo avviene armonicamente. Probabilmente a volte il lavoro ci porta a trascurare queste semplici regole, ma non è importante se si “sgarra” qualche volta: è sufficiente che non diventi un’abitudine.
D’altra parte i nutrizionisti consigliano di iniziare sempre la giornata con una colazione energetica (per esempio latte e caffè o yogurt, magari alla frutta, accompagnati da cereali o fette biscottate e marmellata), uno spuntino a metà mattina (per esempio un frutto), un pranzo, una merenda a metà pomeriggio (per esempio uno yogurt) e una cena. In questo modo non arriveremo affamati a cena la sera e garantiremo al nostro organismo la giusta energia a seconda del momento della giornata. Un pasto eccessivo, al di là delle calorie, sollecita una maggiore produzione di succhi digestivi (come il succo gastrico), quindi un maggiore lavoro da parte degli organi preposti alla digestione. Inoltre, lo stomaco si svuota meglio se è riempito poco e soprattutto se contiene pochi grassi. Quindi, come ricorda Eugenio Del Toma, Presidente Onorario dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica , il vecchio adagio “alzarsi da tavola con un po’ di fame” o l’altro “lasciare sempre un boccone nel piatto” sono esempi di antica saggezza.

ATTIVITA' FISICA CON LA DIETA
Per garantire un ottimale bilancio energetico è necessario considerare sia le entrate energetiche (attraverso l’alimentazione) sia le uscite energetiche. “Quindi - sostiene Eugenio Del Toma - andare dal dietologo o comunque mettersi a dieta per riconsiderare l’impostazione delle entrate alimentari ha ben poco significato se contemporaneamente non si valutano e non si incrementano anche le uscite energetiche. Neanche gli accorgimenti dietetici più raffinati possono garantire la sufficienza nutrizionale di una dieta ipocalorica inferiore alle 1200 calorie. Al di sotto di questa soglia è inevitabile che manchino dei nutrienti non calorici (vitamine e minerali) e che la dieta dopo qualche mese si dimostri carente, portando all’inflaccidimento e al deperimento più che a un sano dimagrimento”.
Un dimagrimento corretto, ossia che non faccia perdere oltre al grasso anche un’eccessiva quantità di proteine, non dovrebbe superare un chilo alla settimana (circa 3-5 kg al mese). È a questo punto che entra in gioco l’esercizio fisico che può influenzare non solo la quantità di peso corporeo perduto ma anche la composizione, dal momento che “esercizi differenti attingono a differenti miscele di substrati energetici”.
Il punto fondamentale è essere fisicamente attivi, sia che si tratti di nuoto, di jogging, di tennis, di football, di ginnastica o semplicemente camminare. È bene praticare almeno 30 minuti di questi esercizi tre volte a settimana o più. Aiuteremo così il nostro metabolismo e la digestione, nonché a bruciare i grassi accumulati durante le vacanze.

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