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REGOLE COLLOQUIO DI LAVORO


INTRODUZIONE
Imparare l’arte di sostenere colloqui di lavoro è importante per ottenere successo e fare carriera. Può sembrare opprimente sedersi di fronte a uno sconosciuto e sapere di avere pochi minuti a disposizione per descrivere i traguardi ottenuti ed evidenziare il proprio talento e le proprie potenzialità. Ma quando è in gioco il lavoro dei vostri sogni, dovete fare del vostro meglio per raccontare la vostra storia in modo da ottenere quel posto. Raccogliete notizie sulla società per la quale vorreste andare a lavorare,leggete i suoi bilanci e gli articoli che appaiono sui giornali. Dovete avere una chiara idea delle responsabilità richieste dal lavoro in questione e dei prodotti e/o servizi offerti dalla azienda.

Esempio Colloquio di Lavoro
INTERNET COME AIUTO
Usate la vostra rete di conoscenze e contatti per ottenere qualsiasi informazione utile.
Internet, inoltre, vi offre la possibilità di reperire una vasta gamma di dati e di notizie quindi imparate a utilizzarlo per saperne di più! Questa attività di preparazione e ricerca vi permetterà di fare centro su ciò che il “potenziale” datore di lavoro sta cercando.

LE FASI DEL COLLOQUIO
Con il colloquio di selezione l’azienda vuole capire se il candidato è adatto alla posizione per la quale si candida e se risponde alle necessità dell’azienda stessa. Gli argomenti solitamente trattati sono:
• Curriculum vitae presentato
• Informazioni del candidato sulle attività dell’azienda (cosa fa, in che settore opera e così via)
• Precedenti esperienze lavorative ed aspettative relative all’eventuale incarico
• Carattere e capacità di autovalutazione del candidato
• Interessi e tempo libero

LE REGOLE PER UN BUON COLLOQUIO
Ecco alcuni semplici consigli per affrontare positivamente il momento del colloquio.
• Siate puntuali. Cercate di arrivare puntuali, partendo in anticipo in modo da far fronte a particolari imprevisti.
• Siate attenti alla comunicazione non verbale. E' ormai appurato che il 70% del messaggio che esprimiamo all'altro ci arriva dalla cosiddetta comunicazione non verbale, cioè atteggiamento, tono della voce, postura, movenze facciali, sguardo, piccoli gesti...). Nelle normali relazioni personali ci rendiamo conto quotidianamente che spesso non sono tante le parole che ci vengonodette a renderci felici o a rattristarci, quanto "il modo" con cui vengono dette, e con "modo" intendiamo, lo sguardo, il tono della voce, i gesti ecc. E siamo anche consapevoli che le stesse parole dette con un tono o uno sguardo diversi assumano dei contenuti decisamente differenti e spesso addirittura opposti.
• Non esiste l'abbigliamento e il trucco giusto per ogni colloquio. Certamente per una buona riuscita del colloquio non ci deve essere in netto contrasto tra il proprio modo di presentarsi e la filosofia aziendale o il tipo di lavoro che ci si appresta a svolgere. Qualche esempio di comportamento contrastante: andare sciatti e trasandati ad un colloquio come commessa in una boutique elegante del centro di Milano o presentarsi in giacca e cravatta per un lavoro di operaio in fonderia. C'è chi consiglia addirittura di fare un giretto, se possibile, nel posto di lavoro per cui ci si candida per vedere come sono vestiti i dipendenti. In genere è consigliabile un abbigliamento curato e personale senza essere eccentrico. Siate voi stessi ma cercate di non urtare la sensibilità di chi vi sta di fronte.
• Selezionare molte persone può essere un compito noioso, cercate allora di mantenere viva l'attenzione del selezionatore, dimostrandovi attento nei suoi confronti.
• Rispondete alle domande con sincerità. Guai a simulare capacità per un lavoro in cui siamo negati, la cosa si ripercuoterebbe negativamente su di noi, al di là del fatto che non è facile ingannare un buon selezionatore. Esponete, se richieste, anche quelle caratteristiche che ritenete "punti di debolezza". Per esempio la pignoleria, menzionata come difetto, può essere giudicata positivamente per un contabile o un terminalista. E' importante essere consapevoli dei punti di debolezza presenti nel proprio curriculum formativo o professionale o nel proprio carattere (ad esempio il vostro basso voto di laurea o un atteggiamento aggressivo). Dovete prevedere che vi venga chiesto di parlarne, ammetterne la plausibilità, cercare di inquadrarli in un ' ottica più vasta, dimostrare che essendone consapevoli si sono elaborati degli antidoti per far fronte agli eventuali rischi che potrebbero comportare.
• Siate piacevoli e cortesi. Cercate di entrare in sintonia con il selezionatore, di mettervi nei suoi panni. Ricordatevi che per un selezionatore, la cosa più importante è la sensazione che gli fa un candidato. Ricordatevi che la cortesia è innanzitutto rispetto per gli altri e per i loro sentimenti. La mancanza di cortesia può avere effetti deleteri su un colloquio. E si può essere scortesi in tanti modi: nel modo di vestire, di parlare, di fare domande.
• Siate attivi ed entusiasti. Mostrate con il vostro comportamento interesse per il colloquio. Il ruolo attivo del candidato si denota anche dalle domande sulle attività aziendali rivolte al selezionatore. Il candidato deve cercare di sostenere il colloquio in maniera accurata, senza mostrarsi impaziente e annoiato e ansiogeno per l'esito.
• Siate sintetici ed esaurienti. La capacità di sintesi presuppone una precisa valutazione dei tempi e delle sincronie. Non siate prolissi, ma nello stesso tempo "non fatevi cavare le parole di bocca". Se non parlate, se rispondete come ad un interrogatorio, se non prendete mai l'iniziativa del discorso, il selezionatore si farà di voi un' impressione mediocre. Occorre evitare, inoltre, risposte inesatte, parziali, imprecise e fumose e risposte non pertinenti alla domanda.
• Controllate l'ansia. L'ansia è normale in un colloquio, la cosa importante è che non superi certi limiti che possono pregiudicare l'andamento del colloquio. Qualcuno consiglia di pensare che il colloquio è un'opportunità in più ma che se andrà male non sarete più poveri di come eravate prima.
• Sappiate ascoltare. Il colloquio è un momento di comunicazione e come tale occorre prestare la massima attenzione ai segnali verbali e non verbali che ci arrivano da chi ci sta di fronte.

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