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MILAN CALCIO


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Proseguiamo a viaggiare tra i club calcistici di Serie A: e andiamo a Milano, con la squadra dell'AC Milan, sostenuta con particolare calore dai suoi tifosi. È una delle più note squadre italiane. Secondo un'indagine commissionata da Istat e Abacus 2005 il Milan è la seconda squadra per numero di tifosi in Italia con 7,4 milioni di appassionati. Inoltre è tra le più gloriose e titolate compagini di tutto il mondo: insieme al Real Madrid, all'Independiente ed al Boca Juniors è la squadra ad aver vinto più titoli internazionali, 15 in tutto. Vanta inoltre 17 scudetti, 5 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane, 2 Coppe Latine, 3 Medaglie del Re, 1 Mundialito per club e 1 Mitropa Cup.

LA STORIA: DAL 1899 AL 1929
Il Milan Foot-Ball and Cricket Club viene ufficialmente fondato il 16 dicembre 1899 e la sua nascita viene resa pubblica solamente lunedì 18 in un articolo apparso sulla Gazzetta dello Sport. La sede viene inizialmente stabilita presso la Fiaschetteria Toscana di Via Berchet a Milano e la squadra viene iscritta dal Presidente, Alfred Ormonde Edwards, alla Federazione Italiana Football nel gennaio dell’anno successivo. La formazione disputa una sola partita contro il Torino alla sua prima stagione di attività ufficiale e, nonostante la sconfitta contro i granata, i rossoneri conquistano il loro primo trofeo, la “Medaglia del Re”, messa in palio da Re Umberto I. Nel 1900/01 il Milan conquista il suo primo titolo nazionale e la seconda Medaglia del Re, dove si ripete anche l’anno successivo. La squadra guidata da Kiplin guadagna, grazie ai successi in campo sportivo e al bel gioco, il consenso del pubblico tanto che il Milan diventa la squadra più seguita in Lombardia e conquista la prestigiosa “Palla Dapples” in tre stagioni consecutive (1904/05 - 1905/06 - 1906/07) anche se stenta in campionato: il secondo scudetto arriva solamente nella stagione 1905/06 e a questo si aggiunge subito il terzo la stagione successiva. In squadra spicca Van Hege, grande cannoniere con la straordinaria media di 1,1 gol a partita. Dopo travagliate vicissitudini societarie, la presidenza passa a Pietro Pirelli, a tutt’oggi il Presidente più “longevo” nella storia del Club. Il campionato 1914/15 viene interrotto prima della fine della stagione a causa della prima guerra mondiale e riprende regolarmente solo nel 1919. Unici fatti degni di nota in questo periodo sono l’inaugurazione dello Stadio San Siro e l’abbandono della presidenza da parte di Piero Pirelli dopo un ventennio ai vertici societari.

LA STORIA: DAL 1949 AL 1955
L’arrivo di Gunnar Nordahl segna l’inizio di una nuova epoca per i rossoneri che, per troppi anni, erano stati considerati incapaci di vincere un campionato. Insieme a Nordahl, capocannoniere del campionato 1949/50 con 35 reti, arrivano al Milan altri due svedesi: Nils Liedholm e Gunnar Gren che, rafforzano decisamente la squadra. Il 1950/51 è la stagione della conferma: i rossoneri conquistano il quarto scudetto e , a coronamento della storica stagione, anche la Coppa Latina. Negli anni successivi il Milan si piazza nelle prime posizioni di classifica e il “solito” Nordahl vince la classifica cannonieri nelle stagioni 1952/53, 1953/54 e 1954/55: in quest’ultima stagione, da capitano, cuce il quarto scudetto sulla maglia rossonera. Nel 1954 viene acquistato dal Peñarol un certo Juan Albnerto Schiaffino, detto il “Pepe”, che si rivelerà uno dei protagonisti degli anni a seguire.

LA STORIA: DAL 1955 AL 1960
Nella stagione 1955/56 il Milan tiene a battesimo la prima edizione della Coppa dei Campioni: viene eliminato dalla competizione in semifinale dal Real Madrid ma conquista per la seconda volta la Coppa Latina battendo in finale l’Atletico Bilbao per 3-1. Con l’arrivo di Gipo Viani alla guida della squadra il Milan vince lo scudetto nella stagione 1956/57: vera rivelazionde del campionato è Gastone Bean che, con i suoi 17 gol guida il reparto offensivo, vera punta di dimante dei rossoneri. Alla già competitiva rosa della squadra si aggiunge, nel 1958, José Altafini: dotato di ottima tecnica, il brasiliano conquista da subito il favore del pubblico di San Siro e, insieme al “vecchio” capitano Liedholm, a Cesare Maldini e al “Pepe” Schiaffino, indimenticabile regista di centrocampo, vince il titolo Italiano dopo un testa a testa emozionante contro la Fiorentina. L’ultima stagione di Schiaffino, uno dei pochi calciatori annoverato tra i maestri del calcio, vede un Milan non particolarmente brillante che, però, fa risuscitare tutta la propria forza e classe contro l’Inter: nel derby di primavera i rossoneri si impongono 5-3 con poker di reti di Altafini.

LA STORIA: DAL 1960 AL 1970
Mentre gli anni precedenti erano stati caratterizzati dal predominio di calciatori stranieri (Gre-No-Li, Schiaffino-Altafini), il decennio ‘60-’70 vede come protagonisti della storia rossonera calciatori italiani ma che acquisteranno, grazie alle proprie doti, fama a livello internazionale. Dalla Nazionale Olimpica di Roma ‘60 arrivano, infatti, Trapattoni, Trebbi, Alfieri e Noletti e un certo ragazzino di nome Gianni Rivera: a diciassette anni esordisce, proprio ad Alessandria contro la sua ex squadra, e il Milan vince 5-3. In campionato i rossoneri lottano per il titolo ma due sconfitte sul finire di stagione lasciano solamente l’onore del secondo posto. L’abbandono del calcio dato da Nils Liedholm e l’arrivo sulla panchina del Milan del “Paròn” Nereo Rocco segnano l’inizio di un nuovo corso, caratterizzato da successi in campo nazionale e internazionale. Si parte con uno scudetto (1961/62) ma il successo più emozionante, ancora vivo nei ricordi di tutti i tifosi rossoneri che hanno vissuto quel meraviglioso periodo, è la conquista della prima Coppa dei Campioni in una avvincente sfida allo stadio di Wembley, il 22 maggio 1963, contro il Benfica: i rossoneri alzano al cielo il meritato trofeo dopo aver sconfitto i portoghesi per 2-1 (doppietta di Altafini e gol di Eusebio). Resta mitica l’immagine di Cesare Maldini, il capitano, che alza la coppa insieme a Rocco. Il Milan non riesce a ripetersi nella Coppa Intercontinentale, e viene sconfitto dal Santos in un triplice incontro: andata e ritorno si concludono con il medesimo risultato (1-0) per le due squadre e, nella “bella” al Maracanà, il Milan perde 1-0. A fine stagione il Presidente Andrea Rizzoli lascia la società dopo 9 anni di presidenza e un palmares di tutto rispetto: 4 scudetti, 1 Coppa Latina, la prestigiosa Coppa dei Campioni e, fiore all’occhiello del Club ancora oggi, il Centro Sportivo di Milanello. Dopo una manciata di stagioni disputate al di sotto delle proprie potenzialità, il Milan si riscatta a partire dal 1967/68: lo scudetto numero nove cucito sul petto è il passe-par-tout per la Coppa dei Campioni della stagione successiva. Il punto di forza della squadra, l’asse Rivera - Prati, dà spettacolo al Bernabeu contro l’Ajax dell’astro nascente Cruijff e batte gli olandesi 4-1. Il portiere dei rossoneri è Cudicini che, dopo la semifinale contro il Manchester, guadagna l’appellativo di “ragno nero”. Anche la Coppa Intercontinentale arriva nella bacheca rossonera: la gara finale di ritorno contro l’Estudiantes al Bombonera di Buenos Aires si conclude con la sconfitta dei rossoneri per 2-0 che, in virtù del risultato di San Siro (3-0), si aggiudicano il trofeo. Gianni Rivera, con la sua classe innata e impareggiabile, regala al pubblico rossonero giocate sopraffine e conquista il Pallone d’Oro, il più prestigioso riconoscimento a livello personale per un calciatore, nel 1969 con una motivazione che la dice lunga: “in un calcio arido Rivera è l’unico che dà un senso di poesia”.

LA STORIA: DAL 1970 AL 1985
Il periodo è uno dei più bui della storia del Club e lascia al Milan solo poche soddisfazioni: in cima a tutte la conquista della Stella nel 1979, a testimonianza dei dieci titoli nazionali vinti. A questo si aggiungono tre Coppe Italia e una Coppa delle Coppe. Nella formazione campione d’Italia, guidata da Liedholm, gioca anche un giovane che diventerà presto uno dei protagonisti indiscussi della storia rossonera degli ultimi 15 anni e uno dei difensori più forti della storia del calcio italiano: Franco Baresi, che debutta con il Milan il 23 aprile del 1978. Questi anni sono anche caratterizzati da numerosi avvicendamenti sulla panchina e ai vertici societari: dopo essere stato uno dei protagonisti nella conquista della Stella, Gianni Rivera lascia definitivamente il calcio giocato ma rimane in seno alla Società con la carica di Vice Presidente. I primi anni ottanta sono, per i tifosi milanisti, anni da dimenticare dal punto di vista sportivo (due campionati in serie B) ma vedono anche l’esordio di una delle bandiere del Milan, Paolo Maldini, erede di Franco Baresi nell’indossare la fascia di capitano, che disputa la sua prima gara ufficiale il 20 gennaio 1985.

LA STORIA: DAL 1985 AL 2007
Dopo i diversi avvicendamenti sulla panchina rossonera che avevano caratterizzato il periodo precedente, ritorna alla guida della squadra Nils Liedholm. Nonostante ciò il comportamento del Milan in campionato e nelle coppe lascia a desiderare. La necessità di un cambiamento radicale si fa sempre più pressante tanto che, il 24 marzo 1986, Silvio Berlusconi viene nominato 21° presidente del Milan. Il Presidente decide di rifondare la squadra e si rivolge con decisione al mercato: arrivano nella stagione 1986/87 acquisti importanti come Donadoni, Bonetti, Galderisi, Massaro e Giovanni Galli che vengono affiancati a Hateley e Wilkins. Il Milan stenta in campionato ma si aggiudica lo spareggio per l’accesso alla Coppa Uefa. Il 1987/88 è la stagione della riscossa: arriva in panchina Arrigo Sacchi, profeta della zona, del calcio totale, del pressing e della velocità e, con lui, gli olandesi Van Basten e Gullit insieme ad Ancelotti e Colombo. In prima squadra gioca anche Alessandro Costacurta, cresciuto nelle giovanili rossonere. La stagione del Milan comincia sulle ali dell’entusiasmo, sostenuto dai propri tifosi in maniera incredibile e ripaga l’affetto del pubblico con un campionato strepitoso. Dopo mesi di testa a testa con il Napoli di Maradona, compie il capolavoro proprio al San Paolo di Napoli: il 1° maggio 1988 il Milan conquista, sconfiggendo i partenopei 3-2, il suo undicesimo scudetto, il primo dell’era Berlusconi. Dopo Gullit e Van Basten, un altro olandese si aggiunge alla rosa della prima squadra, Frank Rijkaard. Il Milan si impone in Italia, in Europa e nel mondo. La stagione 1988/89 è dedicata all’Europa: in Coppa dei Campioni il Milan supera i bulgari del Vitocha, gli jugoslavi della Stella Rossa, il Werder Brema e il Real Madrid. Nella finale di Barcellona, più di 100.000 tifosi si rendono protagonisti del più grande esodo calcistico della storia: il Camp Nou è rossonero e insieme a lui la Coppa dei Campioni. Con Arrigo Sacchi in panchina i rossoneri conquistano uno scudetto, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe Europee e una Supercoppa di Lega. Il Milan di Fabio Capello, subentrato a Sacchi nella stagione 1992/93, è un Milan più votato ai successi nazionali: insieme al tecnico goriziano, la squadra conquista quattro scudetti (tre consecutivi), tre Supercoppe di Lega, una Coppa dei Campioni e una Supercoppa Europea. Il decennio 1986-1996 è senza ombra di dubbio il più prolifico per quanto riguarda il numero di trofei vinti dal Club; non solo, anche dal punto di vista della qualità del gioco, il Milan degli Immortali e degli Invincibili offre alla propria platea gare emozionanti, disputate ad altissimi livelli. La fine degli anni novanta non è però all’altezza dell’inizio: il Milan, sulla cui panchina si succedono diversi tecnici (Tabarez, ancora Sacchi e ancora Capello) ridimensiona il proprio peso in Italia e in Europa ed è solo con Alberto Zaccheroni che, nel 1999, conquista il sedicesimo scudetto, proprio nella stagione di celebrazione del centesimo compleanno della Società. Il resto è storia dei nostri giorni: l’arrivo di Carlo Ancelotti alla guida della squadra, subentrato in corsa a Fatih Terim, coincide con la riaffermazione dei rossoneri in Italia ed Europa: la sesta Coppa dei Campioni arriva nel 2003 in una finale italianissima contro la Juventus. A questa si aggiungono la Coppa Italia e la Supercoppa Europea. Nella stagione 2003/2004 la bacheca di via Turati si arricchisce con il diciassettesimo scudetto e con la Supercoppa di Lega sollevata a San Siro da Maldini il 21 agosto 2004. Nel 2005, dopo una stagione giocata all'altezza della precedente, il Milan si imbatte in un finale a dir poco traumatizzante: l'8 maggio 2005 viene sconfitto dalla Juventus a San Siro nello scontro diretto per lo scudetto; il 25 maggio perde anche nella finale di Champions League a Istabul contro il Liverpool ai rigori. Nel 2006, malgrado il dominio della Juventus, il Milan è venuto fuori alla distanza ottenendo ottimi risultati. Ma nel maggio 2006 anche il Milan (oltre a Juventus, Lazio, e Fiorentina e Reggina) è indagato nello scandalo di intercettazioni telefoniche che fanno presumere illeciti sportivi. La sentenza impone 8 punti di penalizzazione da scontare nel campionato successivo e la declassificazione al terzo posto del campionato appena concluso, ma consentendogli così di partecipare alla Champions League, seppur dai preliminari, dove ottiene una magnifica vittoria in un remake della finale contro il Liverpool ad Atene. La partita si è conclusa sul 2-1 per i rossoneri con Inzaghi protagonista assoluto.

DATI SOCIETARI E STATISTICHE
Nome: Milan
Nome esteso: Associazione Calcio Milan
Anno di fondazione: 1899
Città: Milano
Indirizzo: Via Filippo Turati n.3, 20121 Milano
Telefono: 02.62281
Fax: 02.6598876
Web: www.acmilan.com
Calciatori: Prima Squadra
Colori sociali: Rosso nero
Divisa: Maglia rosso nera, pantaloncini bianchi, calzettoni neri
Divisa: Maglia bianca, pantaloncini bianchi, calzettoni bianchi
Immagini: Wallapaper
Inno: Ascolta o Scarica
Scudetti: 17 (1901,1906,1907,1951,1955,1957,1959,1962,1968,1979,1988,1992,1993,1994,1996,1999,2004)
Trofei nazionali: 5 Coppe Italia (1967, 1972, 1973, 1977, 2003)
Champions League: 7 (1963, 1969, 1989, 1990, 1994, 2003, 2007)
Coppe delle coppe: 2 (1968, 1973)
Supercoppe europee: 4 (1989, 1990, 1994, 2003)
Coppe intercontinentali: 3 (1969, 1989, 1990)
Coppa latina: 2 (1951, 1956)

LO STADIO GIUSEPPE MEAZZA
Lo Stadio “Giuseppe Meazza” è lo stadio di calcio della città di Milano ed ospita le partite casalinghe delle due squadre di calcio cittadine, il Milan e l’Inter. È noto principalmente con il nome di San Siro per via del quartiere milanese nel quale è stato costruito, che prese tale nome a sua volta da una ormai scomparsa piccola chiesa dedicata a quel Santo. Tale, in effetti, fu il suo nome fino al 1980, anno in cui fu intitolato a Giuseppe Meazza, storico calciatore dell’Inter e campione del mondo con la nazionale italiana di calcio nel 1934 e nel 1938.
Nome: Stadio Giuseppe Meazza
Indirizzo: Via Piccolomini n.5, 20151 Milano
Telefono: 02.48700457
Capacità spettatori: 85847
Inizio costruzione: 1925
Inaugurazione: 1926
Superficie terreno: Erba
Dimensioni del terreno 105 m x 68 m
Struttura: Pianta quadrata
Copertura: Tutti i settori
Immagini: Foto o Mappa
Sito ufficiale: Sansiro.net

IL CENTRO SPORTIVO MILANELLO
ICompletamente ristrutturato e rinnovato per volere di Silvio Berlusconi, Milanello è oggi uno dei centri sportivi più prestigiosi e all’avanguardia d’Europa. Situato su una collina a 300 metri di altitudine, a soli 50 km da Milano e in prossimità di Varese, Milanello è facilmente raggiungibile attraverso l’autostrada dei Laghi. Il centro, tenuto a battesimo nel 1963, è immerso in un’oasi verde di 160 mila metri quadrati che comprende anche una pineta e un laghetto ed è ubicato tra i comuni di Carnago, Cassano Magnago e Cairate. L’immaginaria linea di confine tra i paesi divide nel mezzo gli spogliatoi di Milanello. Milanello rappresenta oggi un importante patrimonio non solo per la società rossonera, ma per l’intero movimento calcistico italiano. Era questo l’obiettivo di Andrea Rizzoli, che ne decise la costruzione. La continuità è stata assicurata poi da Silvio Berlusconi, che ha da sempre desiderato mettere a disposizione dei tecnici e dei calciatori un complesso studiato in base alle loro esigenze. Le strutture di Milanello, da sempre all’avanguardia, sono state utilizzate spesso anche dalla Federazione Giuoco Calcio Italiana, che ha potuto preparare qui alcune importanti competizioni della Nazionale come, ad esempio, i Campionati Europei del 1988, del 1996 e del 2000. Milanello dispone infatti di sei campi da gioco regolamentari, di uno in erba sintetica (35 mt. x 30), di un campo coperto con fondo sintetico (42 mt. x 24) e di un campetto esterno con fondo in erba denominato “gabbia” perché il terreno di gioco è circondato da un muro alto mt.2.30 e sormontato da una recinzione alta mt.2.50. All’interno della gabbia si gioca senza sosta, con il pallone sempre in movimento per favorire l’aumento della velocità di esecuzione. Nel bosco è stato ricavato un sentiero, che si sviluppa per circa 1.200 metri su varie altimetrie, utilizzato durante la stagione per la preparazione fisica dei giocatori (corsa e bicicletta) ed anche per il recupero degli infortunati. Il corpo principale del centro è costituito da una palazzina a due piani (più il piano seminterrato) dove sono stati sistemati gli uffici, le camere dei calciatori, la sala del caminetto, la sala tv, la sala biliardo; il bar, la cucina, le due sale da pranzo, la sala stampa, la sala riunioni, la lavanderia, la stireria e il centro medico. Accanto al corpo centrale si trova la “foresteria”, nella quale vivono anche alcuni calciatori della Primavera. Questi ragazzi, provenienti da diverse parti d’Italia e anche dall’estero, frequentano le scuole come tutti i ragazzi della loro età e nel pomeriggio si recano sul campo d’allenamento messo a loro disposizione.

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